I tumori del colon


A cura della Dr.ssa Wanda Luisa Petz (wanda.petz@ieo.it)
Chirurgia Mini invasiva
Istituto Europeo di Oncologia


Il colon (Figura 1) è suddiviso in quattro tratti:

  • il colon ascendente (o colon destro), separato dal piccolo intestino dalla valvola ileocecale; il suo tratto iniziale è il colon ceco, con l’appendice ileo-cecale
  • il colon trasverso
  • il colon discendente (o colon sinistro)
  • il colon sigmoideo (o sigma), che termina con il retto.

I tumori del colon hanno sintomi di presentazione differenti a seconda del tratto dal quale originano: classicamente, un tumore del colon destro causa una diminuzione dell’emoglobina nel sangue (anemia) a causa di lente perdite protratte nel tempo, mentre un tumore del colon sinistro si presenta con difficoltà alla defecazione.

Anatomia - tumore al colon

Figura 1

L’inquadramento dei pazienti con tumore del colon deve sempre prevedere questi due esami:

  • una colonscopia con biopsia del tumore per confermare la diagnosi di malignità. La colonscopia deve esplorare la totalità dell’intestino crasso, deve quindi giungere fino al cieco, poiché seppure rara, esiste la possibilità che uno stesso paziente abbia due tumori sincroni, cioè contemporanei
  • una TC del torace, dell’addome e della pelvi per escludere metastasi ad altri organi, in particolare al fegato e ai polmoni.

Qualora un tumore sia cosi voluminoso da non premettere che lo strumento endoscopico (colonscopio) lo superi, l’esplorazione del colon a monte del tumore deve essere fatta con una colonscopia virtuale o colon TC, un esame TC che, attraverso elaborazioni computerizzate complesse, riesce a studiare l’interno dell’intestino ed evidenziare quindi eventuali lesioni sospette.

Il trattamento dei tumori del colon.

La chirurgia è il trattamento di scelta per i tumori invasivi del colon: con il tumore devono essere asportati un tratto di colon sufficientemente lungo per evitare la diffusione di cellule neoplastiche lungo la parete intestinale.

Inoltre, i vasi sanguigni che nutrono il tratto di colon rimosso devono essere sezionati, e con essi devono essere asportati tutti i linfonodi che si trovano nella zona del cosiddetto “bacino di drenaggio linfatico” del tumore.

Infatti, le cellule tumorali, nel caso di tumori invasivi, possono attraverso i vasi linfatici localizzati nella parete intestinale (più precisamente nella tonaca sottomucosa) dare metastasi ai linfonodi intorno al colon.

Le linee guida internazionali stabiliscono un numero minimo di 12 linfonodi come indice di adeguatezza di un intervento chirurgico per tumore maligno del colon [1].

Rimuovere infatti meno linfonodi comporta un rischio più elevato di recidiva di malattia, e molti studi hanno dimostrato migliori risultati oncologici se il numero di linfonodi asportati nel corso di un intervento chirurgico è elevato [2].

Dopo l’intervento chirurgico, se all’esame microscopico vengono rilevate cellule tumorali nei linfonodi asportati, al Paziente verrà proposta una chemioterapia postoperatoria.

Tecnica chirurgica

La maggior parte dei pazienti con tumore del colon viene in Italia sottoposta a intervento chirurgico con tecnica laparotomica, ovvero con l’apertura della parete addominale con una lunga incisione.

Tuttavia, studi clinici di alto valore statistico hanno da tempo dimostrato risultati oncologici sovrapponibili e risultati clinici migliori della chirurgia laparoscopica rispetto alla chirurgia tradizionale, in particolare le minori perdite ematiche durante l’intervento, la minore degenza postoperatoria, il minor dolore, il più precoce recupero della funzionalità intestinale [3-6].

La chirurgia mini invasiva dovrebbe rappresentare quindi lo standard di cura per i pazienti affetti da tumori del colon.

La tecnologia robotica è stata introdotta negli ultimi anni allo scopo di migliorare alcuni aspetti tecnici della chirurgia laparoscopica che non la rendono di facile acquisizione da parte di tutti i chirurghi; al momento tuttavia non sono disponibili studi che affermino la superiorità della chirurgia robotica sulla laparoscopia tradizionale.

Bibliografia:

  1. Benson AB 3rd, Venook AP, Al-Hawary MM, Cederquist L, Chen YJ, Ciombor KK, Cohen S, Cooper HS, Deming D, Engstrom PF, Garrido-Laguna I, Grem JL, Grothey A, Hochster HS, Hoffe S, Hunt S, Kamel A, Kirilcuk N, Krishnamurthi S, Messersmith WA, Meyerhardt J, Miller ED, Mulcahy MF, Murphy JD, Nurkin S, Saltz L, Sharma S,  Shibata D, Skibber JM, Sofocleous CT, Stoffel EM, Stotsky-Himelfarb E, Willett CG, Wuthrick E, Gregory KM, Freedman-Cass DA. NCCN Guidelines Insights: Colon Cancer, Version 2.2018. J Natl Compr Canc Netw. 2018 Apr;16(4):359-369. doi: 6004/jnccn.2018.0021.
  2. Chen SL, Bilchik AJ (2006). More extensive nodal dissection improves survival for stages I to III colon cancer: a population-based study. Ann Surg 200:602-610.
  3. Fleshman J, Sargent DJ, Green E, Anvari M, Stryker SJ, Beart RW, Hellinger M, Flanagran R, Peters W, Nelson H for The Clinical Outcomes of Surgical Therapy Study Group. Laparoscopic colectomy for cancer is not inferior to open surgery based on 5-year data from the COST study group trial. Ann Surg (2007) 246: 655-62.
  4. The Colon Cancer Laproscopic or Open Resection Study Group. Buunen M, Veldkamp R, Hop WCJ, Kuhry E, Jeekel J, Haglind E, Pahlman L, Cuesta MA, Msika S, Morino M, Lacy A, Bonjer HJ. Survival after laparoscopic surgery versus open surgery for colon cancer: long-term outcome of a randomised clinical trial. Lancet Oncol (2009) 10: 44-52
  5. Green BL, Marshall HC, Collinson F, Quirke P, Guillou P, Jayne DJ, Brown M. Long-term follow up of the Medical research Council CLASICC trial of conventional versus laparoscopically assisted resection in colorectal cancer. BJS (2013) 100:75-82.
  6. Kuhry E, Schwenk W, Gaupset R, Romild U, Bonjer HJ. Long-term results of laparoscopic colorectal cancer resection (Review). The Cochrane Library 2012, Issue 5.