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Changes in surgicaL behaviOrs dUring CoviD-19 pandemic. A SICE Group survey The CLOUD19 Study

La diffusione del virus SARS-Cov2 e la relativa pandemia COVID-19 rappresentano una minaccia globale, che ha colpito 212 paesi in tutto il mondo, con oltre 49,7 milioni di casi segnalati e oltre 1,2 milioni di decessi a livello globale.

Diverse Società Scientifiche Chirurgiche hanno pubblicato e aggiornato le loro linee guida sul comportamento da adottare e le migliori pratiche da seguire nella gestione dei pazienti COVID-19 sospetti o confermati che devono sottoporsi a intervento chirurgico. Oltre alle raccomandazioni generali per tutto il personale sanitario, come l’adozione di DPI adeguati e test di screening per i pazienti, esistono indicazioni di carattere tecnico che possono influenzare l’organizzazione della sala operatoria e modificare l’atto chirurgico stesso.

Le raccomandazioni che emergono riguardano:

  1. le indicazioni al trattamento chirurgico da offrire al paziente con un atteggiamento conservativo o interventistico per casi urgenti o oncologici non differibili;
  2. le modalità di screening (tampone naso-faringeo, esame sierologico, TC del torace) da adottare per accedere alla sala operatoria;
  3. il comportamento da adottare durante l’intervento con l’utilizzo dei DPI adeguati in base allo stato di positivà del paziente;
  4. l’adozione di specifici protocolli anestesiologici;
  5. la scelta dell’approccio chirurgico: open vs chirurgia mininvasiva;
  6. riduzione dell’utilizzo di dispositivi elettromedicali di sezione e coagulo, in particolare dei bisturi ad ultrasuoni;
  7. gestione dello pneumoperitoneo.

A otto mesi di distanza e in coincidenza con la seconda ondata di pandemia, riteniamo utile analizzare l’atteggiamento del mondo chirurgico in questi mesi, in relazione alle 3 fasi in cui l’Istituto Superiore di Sanità del Ministero della Salute italiano ha suddiviso l’evoluzione della pandemia:

  • fase I: Marzo-Maggio 2020,
  • fase II: Giugno-Settembre 2020,
  • fase III: Ottobre 2020-Oggi).

Questa indagine si propone di analizzare come la diffusione del Covid-19 abbia influenzato l’attività chirurgica elettiva e urgente, come siano cambiate le modalità di screening dei pazienti e quali atteggiamenti il chirurgo abbia messo in atto per proteggersi. Analizzare questi fattori per ogni fase della pandemia e confrontarli tra loro ci permetterà di capire se, nel tempo, le raccomandazioni delle Società siano state meglio recepite; sulle base delle risposte sarà possibile valutare la validità delle stesse raccomandazioni e valutare una loro eventuale modifica e miglioramento. Le curve di attività chirurgica elettiva e di emergenza nelle tre fasi consentiranno di fare proiezioni sul possibile aumento della patologia chirurgica nei prossimi mesi, a causa dell’aumento delle liste di attesa per interventi posticipati e diagnosi ritardate.

L’indagine si compone di tre sezioni:

  • “organizzazione generale delle strutture” con 34 domande,
  • “screening del paziente” con 6 domande,
  • “profilo di sicurezza delle procedure chirurgiche” con 16 domande.

Ogni centro, al quale il questionario sarà inviato e che risponderà, provvederà a inviare una ed una sola risposta per unità operativa.

Ogni Centro prevede due nominativi: responsabile del Centro e un local collaborator.

Entrambi saranno inseriti nel Collaborative Group del lavoro che ne scaturirà.

Il sondaggio richiede circa 20 minuti per la compilazione.

La deadline è fissata per il giorno 30 Dicembre 2020.

Grazie per la partecipazione e la collaborazione.

Umberto Bracale
Ferdinando Agresta
Alberto Arezzo
Mauro Podda
Emanuele Botteri
Alberto Sartori
Simone Castiglioni
Roberto Peltrini

Survey Conclusa